Una delle conseguenze più gravi dei cambiamenti climatici riguarda l’aumento delle zone aride e la reperibilità dell’acqua potabile.
Il problema coinvolge circa 780 milioni di persone e ogni giorno vengono spese 200 milioni di ore di lavoro per trasportare l’acqua dove non c’è.
Per far fronte a questa emergenza un team di ricercatori dell’Arabia Saudita ha sviluppato un dispositivo fotovoltaico che potrebbe consentire l’accesso all’acqua potabile a un miliardo di persone.
Peng Wang e il suo team hanno inventato un innovativo pannello fotovoltaico che oltre a produrre energia elettrica è in grado di depurare l’acqua rendendola potabile.
Il sistema è relativamente semplice: il calore dissipato prodotto dal pannello fa evaporare l’acqua (di qualsiasi provenienza) posta in serbatoi sottostanti.
Il vapore acqueo prodotto viene poi condensato in una membrana speciale. In questo modo si genera acqua pulita e depurata da sostanze nocive (compresi metalli pesanti o agenti chimici).
Questo sistema, oltre a non far perdere l’efficienza del pannello nella produzione elettrica, è autosufficiente perché si autoalimenta con l’energia prodotta dal pannello stesso a differenza dei tradizionali metodi di potabilizzazione che richiedo grande utilizzo di elettricità.
Non resta altro che testarlo nelle zone che più hanno bisogno di soluzioni celeri e sostenibili